Affievolimento religioso temperato

La pratica religiosa subisce da molti anni un declino nel nostro Paese.

I dati Istat denunciano il calo costante di quanti frequentano luoghi di culto (nel 2006 andavano in chiesa il 33,4%, dopo dieci anni questa quota si è ridotta al 29%).

L’Osservatorio Ixè, che tiene conto anche della quota di credenti che seguono la messa in TV, conferma questo declino, segnalaando una riduzione costante di italiani che partecipano (live o davanti allo schermo) ad una messa, almeno una volta al mese: nel 2014 questo dato riguardava metà degli italiani, alla fine dello scorso anno si era ridotto di cinque punti.

 

 

Dobbiamo però rilevare che il secondo semestre del 2016 evidenzia un recupero della pratica, legato esclusivamente ad un significativo aumento dei praticanti occasionali, che compensano – e superano – l’erosione della pratica assidua. Tale recupero è  probabilmente legato alle fasi finali del Giubileo straordinario della misericordia, indetto da Papa Francesco.

L’attuale pontefice, che gode di un livello di fiducia elevatissimo tra gli italiani (dai nostri monitoraggi, non è mai scesa sotto l’80%), esercita un fascino particolare sui più giovani, tra i quali si registra infatti il maggior recupero di praticanti (seppur solo occasionali).