Attese dei turisti, trappole e opportunità

Negli ultimi anni di sta affermando un nuovo stile di turismo molto interessante, in espansione progressiva, quello del cosiddetto ‘turismo verde’, declinazione di un modello di sviluppo sostenibile, caratterizzato da sobrietà dei consumi, sostenibilità ambientale, etica ambientale e sociale congiunta ad attese di elevata qualità.

Questo target compone il segmento di frequentatori di agriturismI. Ed è da questa specifica tipologia di offerta che avviamo la nostra analisi segnalando però che la logica è metonimica –prendiamo in considerazione una parte per il tutto- perché molte delle osservazioni che riportiamo in merito agli agriturismo in verità sono valide in misura molto più estesa a tutta l’offerta turistica.

L’agriturismo è distintivo principalmente perché offre un ‘racconto’ con un alto valore evocativo e immateriale.

La parola chiave che lo riassume è AUTENTICITA’, che si declina nella relazione con il gestore, sia nell’ambito della ristorazione che dell’accoglienza, nell’offerta caratterizzata da tipicità (del menu, dei prodotti a km zero, degli elementi di arredo, delle attività collaterali offerte..) nell’estetica, con il recupero e cura di ambienti, edifici e del paesaggio circostante.

Insomma il nuovo turista è alla ricerca di una distintività che sia propria e identitaria del luogo, del territorio che visita.

Un altro termine cruciale è la sensibilità etico-ecologica, che si esprime nella richiesta di una gestione attenta alla sostenibilità ambientale, nell’offerta di attività a contatto con la natura, nell’attenzione particolare al benessere animale e nell’offerta di cibo biologico e senza ogm.

Le attese si orientano anche alla ricerca di attività collaterali che consentano al viaggiatore di ‘vivere esperienzialmente’ il territorio. E per questo genere di attività mediamente spende il 18% in più del budget della vacanza.

Anche in Friuli Venezia Giulia, come nelle altre regioni italiane, negli ultimi tempi le attività di agriturismo si sono moltiplicate, in forme diverse che vanno dalla sola accoglienza, alla ristorazione o alla combinazione delle due -per inciso i nostri studi indicano che è l’offerta di ristorazione che traina, più che l’accoglienza, il flusso di clientela- e Trieste con il Carso sta scoprendo un business fono ad ora pochissimo sfruttato.

Ma Il settore mostra ancora alcuni aspetti di arretratezza. Primo tra tutti il processo di digitalizzazione, che risulta ancora incompleto. Il 13% degli agriturismo del Friuli Venezia Giulia non ha un indirizzo mail e il 40% non ha suo sito internet aziendale.

Questo è un limite grave poiché il 67% dei turisti dichiara di organizzare da sé la propria vacanza attraverso il web ed è un trend in progressiva crescita.

Passando ora ad un discorso più generale, a prescindere dalla meta e dalla tipologia di accoglienza, c’è un aspetto che ha preso a contare in modo crescente: l’offerta enogastronomica. Ed è su questo fronte che, in modo esteso e trasversale nelle varie tipologie di turisti, si è affermata la ricerca di autenticità e dell’espressione dell’identità territoriale.

I dati raccolti dal nostro istituto negli ultimi anni segnalano che la gran parte dei turisti sceglie locali di fascia di prezzo media o medio-bassa, -la ristorazione di alto profilo è una scelta di nicchia-.

E per i motivi sopra citati è importante che la qualità dell’offerta enogastronomica sia rispettata da tutti i livelli di offerta, proprio per sostenere l’appeal della città e non tradire le aspettative.

Anche l’alloggio comunque è parte del racconto del territorio.

Il trend dei pernottamenti in agriturismo è in crescita ma lo sono anche i bed & breakfast e gli appartamenti in affitto e RB&B che in termini di numero di presenze sono decisamente più consistenti.

L’accoglienza diffusa è senz’altro un’opportunità per la città, ma può rappresentare anche una minaccia, perché la concorrenza al ribasso dei prezzi incide sulla qualità dell’offerta ed è invece necessario trovare un giusto equilibrio tra prezzo e qualità che non inficiare l’immagine dell’offerta turistica cittadina nel suo complesso.

Dati tratti dall’Osservatorio Ixè 2019 su un campione di 1000 maggiorenni italiani e da uno studio realizzato sul campo da Fondazione Campagna Amica nel 2019