Punti di vista sulla maternità

Il tema della fertilità

Mediamente gli intervistati hanno indicato 3,3 fattori diversi da correlare all’infertilità; in primis  il fumo, mentre l’età e l’alcool sono riconosciuti come fattori limitanti da oltre 6 intervistati su 10; un po’ sottostimati gli effetti di anoressia/obesità, agenti inquinanti e, soprattutto,  malattie sessualmente trasmesse.

Le alternative al concepimento naturale

Nel caso ipotetico che si desiderasse avere un figlio e non ci si riuscisse in modo naturale, il 49% degli intervistati sceglierebbe l’adozione, il 48% la fecondazione assistita. L’utero in affitto è referenziato da un residuale 5%.. Tra coloro che ipotizzerebbero il ricorso alla fecondazione assistita, il 37% accetterebbe anche la  donazione eterologa. Soprattutto le donne, più degli   uomini, e i 25-29enni. Riguardo alla donazione di gameti, 4 intervistati su 10  sono a favore, a cui si aggiunge un ulteriore 20% che è a   favore ma solo in casi particolari. Meno di 2 intervistati su  10 si dichiara contrario. Oltre 2 intervistati su 10 non si sono interrogati mai in merito e non sanno esprimere un’opinione

In merito alla crioconservazione degli ovociti in generale, ed alle motivazioni di ricorrervi, il 23% ne giustifica il ricorso per motivi professionali, affermando così l’approccio favorevole al social freezing, una quota decisamente più consistente accetta motivazioni legate al caso in cui la donna debba sottoporsi a terapie o interventi chirurgici che potrebbero renderla sterile. Le posizioni relative alle motivazioni di donne e uomini sono tendenzialmente coincidenti, fatto salvo per il caso della menopausa precoce, situazione per cui le donne si dimostrano più sensibili e, in misura superiore alla media, sostengono in ricorso alla tecnica di crioconservazione. E’ il segmento degli intervistati più giovani quello che referenzia in misura maggiore anche la motivazione   relativa al compimento di percorso professionale.

Le paure rispetto alla maternità

Al primo posto si colloca  la questione economica, cui si assommano risposte relative al lavoro (trovarlo e mantenerlo). L’altro aspetto incidente è di natura personale, ovvero insicurezze relative alle proprie capacità di crescere un figlio. I limiti alla carriera sono referenziati solo dal 6% dei 25-44enni, in particolare da chi ha già figli e ne desidera altri.

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