Osservatorio Sostenibilità: L’Io virtuoso e la comunità colpevole

Sulla questione ‘chi può fare’, il quadro appare contraddittorio. Da un lato, in corrispondenza ai tempi, sembra affermarsi lo slogan dominante gli ultimi venti anni, legato alla dimensione dell’IO e al suo EMPOWERMENT: passerebbe infatti l’idea che l’individuo possa molto; dall’altro, riemerge la dualità cittadino-consumatore nell’approccio al tema: ci si aspetta molto dalla politica, considerata il maggior responsabile del problema, e meno dal consumatore che è percepito meno responsabile. In effetti siamo di fronte ad una contraddizione diffusa: il soggetto, l’Io ha potere ed è centrale ma al contempo non si assume responsabilità dei fatti, attribuisce la responsabilità ad altri, fuori da sé.

Restiamo generosi con noi stessi e cinici con gli ‘altri’, con la ‘comunità’ e ‘la dimensione collettiva’.Da segnalare tuttavia – vedi la domanda su “chi fa poco” – che per una volta il quadro delle corresponsabilità viene allargato anche ai ‘cittadini’, tradizionalmente e spensieratamente considerati indenni e liberi da ‘colpe’.

Nel dichiarato – proiettando di sé un’immagine nobile, che lieviti l’accettazione sociale e che non si può certo considerare tout court traducibile in comportamenti – appare alta la disponibilità a piegarsi a rinunce a vantaggio della salvaguardia dell’ambiente. In primis la scelta alimentare ad indirizzo locale e stagionale, rinunciando all’esotico e alle primizie che, in effetti, non comporta alcun sacrificio in ordine al piacere della tavola e sposa una logica della salubrità dell’alimentazione a matrice mediterranea già piuttosto diffusa; minori adesioni ha l’opzione di un consumo tutto biologico. 7 italiani su 10 si dichiarano pronti a ridurre l’utilizzo di mezzi di trasporto privati e 6 su 10 a rinunciare all’aria condizionata.

Dati tratti dall’indagine Istituto Ixè per Coldiretti (11-15 settembre 2019)

Campione di 1.000 italiani maggiorenni.