Gli italiani e la carne sintetica

 

Gli italiani conoscono ancora poco il tema: meno della metà dimostra una qualche familiarità con il termine carne artificiale o i suoi sinonimi. Sono un po’ più informate le coorti più giovani e, chiaramente, chi ha un livello scolare più alto.

 

La nomenclatura utilizzata non è affatto indifferente per i consumatori:

  • le espressioni “carne artificiale” e “carne in vitro” generano livelli di repulsione nettamente maggioritari,
  • mentre la percezione negativa si attenua se si parla di “carne coltivata” e, soprattutto, di “carne pulita”.

 

 

Quando la carne artificiale sarà disponibile sul mercato, solo il 5% degli italiani dichiara l’intenzione di consumarla, avanzando soprattutto motivazioni ambientali o etiche.

La maggioritaria avversione per la carne prodotta in laboratorio è principalmente legata ad una generale diffidenza per le cose non naturali e a timori per la salute, oltre che a dubbi sull’esperienza gustativa.

 

Dati tratti dall’indagine realizzata in collaborazione con il Centro Studi Divulga e presentato da Coldiretti in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.

Per scaricare il documento completo della ricerca, clicca sull’immagine qui sotto:

Per ricevere la Newsletter ed essere sempre aggiornato sulle nostre ricerche cliccare qui.